Blauer HT JJ-01: il casco jet che gioca a fare il modulare

Alessio Gabrielli  | 31 Lug 2024

Nata nel lontano 1936 come azienda leader nel settore delle uniformi per i corpi di polizia e l’Esercito degli Stati Uniti d’America, oggi Blauer vanta un ricchissimo catalogo di abbigliamento a cui, da qualche anno a questa parte si è aggiunto anche un settore di vestiti tecnici per motociclisti. Il settore aziendale contrassegnato con la sigla HT, difatti, ha proprio il compito di sviluppare indumenti e caschi per noi biker, soprattutto per chi di noi vuole conciliare sicurezza e moda. Abbiamo quindi provato per voi il casco Blauer HT JJ-01, il jet di alta gamma presente nel listino della casa di Boston e adesso vi racconterò cos’è accaduto.

Un po’ di tecnica…

 

Il casco, ovviamente omologato ECE2206, fa parte della categoria “J” ossia i jet, altrimenti noti come caschi aperti. Il sito Blauer ci regala una dettagliata scheda tecnica a cui è giusto fare riferimento:

  • Calotta: Doppia calotta in ABS;
  • EPS (Calotta interna): multistrato a densità differenziata;
  • Taglie: calotta piccola XS-S-M, calotta grande L-XL-2XL;
  • Interno: amovibile e lavabile con tessuto termoformato ad alto assorbimento. Sistema di rilascio rapido di emergenza dei guanciali;
  • Doppia visiera: visiera esterna antigraffio e visiera interna antigraffio fumé;
  • Ventilazione: Prese d’aria superiore e laterali, uscita aria sul retro;
  • Predisposizione Intercom;
  • Chiusura: fibbia micrometrica a sistema di sgancio rapido;
  • Peso: 1400gr (taglie che prevedono la calotta piccola).

Le premesse sono decisamente di tutto riguardo, ma la prova come sarà andata? Andiamo a scoprirlo insieme in questa carrellata di pregi (tanti) e difetti (fortunatamente pochi) di questo casco JJ-01 by Blauer HT.

…e un po’ di vita!

Già dalla scatola si capisce che il livello è assolutamente alto: cartone molto resistente, facile da aprire grazie ai comodissimi incastri e brand pregevolmente in vista (no, diciamo che l’anonimato qui è fuori discussione). Una volta guadagnato l’interno del pacco troverete il casco, ovviamente riposto in un comoda sacca con lacci, tranquillamente riutilizzabile come porta casco da chi ama preservarne al massimo l’integrità (io personalmente la utilizzo per custodirlo nei periodi di pausa). Il casco si presenta quindi in tutta la sua maestosità: effettivamente, per essere un jet, le dimensioni sono decisamente generose, fattore che va anche a influire sul peso che nella versione in prova (taglia L) supera i 1500 gr, che per un jet non sono di sicuro pochi avvicinandosi a numeri più da casco integrale se non addirittura modulare. Rimuoviamo quindi con estrema facilità la pellicola che protegge l’ampia visiera, regoliamo il cinturino sotto gola e via…siamo pronti per la nostra prova su strada!

Test on the road

 

Lo abbiamo, anzi, l’ho indossato per diversi km in sella alla mia BMW R1200RT cercando di andare a capire al meglio tutto ciò che questo casco ha deciso di trasmettermi. Cominciamo col dire una cosa: è bello! Il modello in prova è di colore verde militare, con parti nere concentrate nel posteriore e dettagli bianchi e gialli sulla parte anteriore della calotta; ovviamente il tutto rigorosamente opaco, peculiarità che trovo assolutamente gradevole. La taglia L è perfetta per la mia testa (misura di berretto 57 e 1/2); le imbottiture sono comode e, al tempo stesso, tengono ben saldo il capo all’interno del casco. Le dimensioni sono piuttosto generose: la calotta esterna è grande, aumentando sicuramente la sensazione di protezione a discapito un po’ del peso che, soprattutto dopo molti chilometri, lo si inizia a sentire. La visiera, facilmente manovrabile grazie al meccanismo a molla estremamente preciso, fornisce un’ampia protezione sul viso sino ben al di sotto del mento dall’aria e, sicuramente, anche da impatti a basse velocità; in effetti l’ampiezza della visiera trasmette una piacevole sensazione di sicurezza mantenendo, tuttavia, una certa freschezza all’interno, grazie al passaggio dell’aria nell’apertura sottostante, sia nelle prese poste sopra la calotta (che ha anche il vantaggio di poter essere all’occorrenza chiusa) che in quelle laterali, sempre aperte; lo sfogo dell’aria avviene invece dalla parte posteriore ove l’apertura è mascherata da un piacevole spoiler in ABS nero opaco, dettaglio che rende il casco ancora più bello.

L’ho provato anche montandogli il mio fedele intercom e il risultato è stato che con la visiera abbassata i suoni si sentono molto bene e si riesce a conversare sino agli 100-120 km/h senza difficoltà. Comodissimo anche la visiera fumé a scomparsa il cui comando è posto sulla parte sinistra; una piccola pecca? Il comando è piccolo e si fa un po’ fatica a trovarlo, soprattutto all’inizio quando si deve ancora memorizzare correttamente la posizione.

Tiriamo le somme

Il bilancio del test di questo JJ-01 è decisamente positivo e se ve lo dico io che sono un assoluto sostenitore potete crederci ciecamente; posso aggiungere che il JJ-01 è riuscito a farmi cambiare idea sui caschi Jet. I punti di forza sono, senza ombra di dubbio, il design (bello, bello e ancora una volta bello), l’alto livello di protezione fornito sia dalla calotta, e lo si percepisce appena lo si indossa trovando subito conferma quando si parte, e le imbottiture interne, comode e protettive al tempo stesso. Un po’ meno piacevole il peso (Blauer, vi consiglio di far fare al JJ-01 una leggera cura dimagrante) e il comando del visierino a scomparsa fumé, forse un filo troppo piccolo per i miei gusti, soprattutto usando i guanti. Tuttavia, il risultato finale è senza dubbio di alto livello e posso dire, con assoluta certezza, che comprerei il JJ-01 a occhi chiusi.


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